Lettera di De Rinaldis



Gli auguri a tutti i soci dell'ex Comandante P.A.N. De Rinaldis - Roma 10/01/06


Caro Presidente,
sono trascorsi ormai due anni da quando ho lasciato il Comando delle Frecce Tricolori e in questo periodo mi sono ripromesso più di una volta di scrivere due righe a tutti coloro che, in tanti anni di incontri ed eventi, mi sono stati vicini ed hanno dimostrato non solo affetto per la Pattuglia ma soprattutto sincera e profonda amicizia nei miei confronti. Lo faccio ora, agli inizi di quest'anno 2006 ed alla fine del 2005 che ha segnato anche il termine della mia vita in Aeronautica Militare essendomi congedato dall' Arma Azzurra pochi mesi orsono.
L'Aeronautica e le Frecce Tricolori hanno rappresentato per me qualcosa di veramente importante, molto significativo per l'accrescimento della mia cultura professionale, un arricchimento sostanziale della mia persona, nonché una vera e propria scuola di vita. Ho conosciuto tantissima gente, stabilito contatti a tutti i livelli sociali, dalle nostre più alte cariche istituzionali alle professioni più semplici, dai dirigenti di importanti multinazionali agli operai delle fabbriche, dagli editori, giornalisti, conduttori televisivi, registi, attori e gente dello spettacolo in genere ai tecnici del suono, operatori, inservienti, aiutanti. A tutta questa gente le Frecce Tricolori hanno dato, e continuano a dare, molto. Hanno concesso loro il privilegio di godere di un bene non tangibile, non misurabile, senza prezzo, inestimabile, hanno concesso la possibilità di confrontarsi con un modello professionale di valenza inaudita ma nello stesso tempo regolato da norme e tecnicismi creati dall'uomo stesso e quindi reali e raggiungibili. Hanno dato loro la possibilità di credere che esista qualcos'altro oltre il dire ed il fare quotidiano. Hanno provato a tutti che si può, volendo, andare oltre e superare ogni ostacolo che si frappone tra l'uomo ed i suoi desideri.

Negli occhi della gente che ho conosciuto ho trovato tutto questo. Dalle loro parole ho compreso la stima smisurata e la considerazione senza precedenti che hanno e che nutrono nei confronti di questo emblema, simbolo, riferimento, esempio o più semplicemente gruppo di uomini. Ho visto gente piangere per commozione, ridere per contentezza, disperarsi per non arrivare in tempo ad una manifestazione, dispiacersi per non essere presente ad eventi importanti, godere nel regalare una foto ai piloti, vantarsi di averne ricevuta una con dedica. Ho ricevuto tante lettere ( ma sono veramente tante!), le conservo tuttora insieme agli infiniti ritagli di giornali e alle innumerevoli riviste aeronautiche di tutto il mondo. Dagli scritti, prova tangibile di pensieri ragionati, ho evinto che questa gente non riesce comunque a fermarsi al semplice godimento degli eventi, non vuole far finire con il passaggio finale lo spettacolo ma vuole che le emozioni provate siano trasmesse agli altri, a coloro che per un motivo o per un altro non hanno potuto godere di quei momenti. Ho assistito a dialoghi di gente semplice che diceva ad altri "ma come non hai mai visto un 'esibizione delle Frecce Tricolori?". Quasi fosse inconcepibile per loro che altri non avessero potuto mai godere nella loro vita di una cosa così bella e appagante che va al di là della passione per gli aerei o per il mondo aeronautico in generale.
All'Aeronautica Militare devo molto, devo soprattutto la possibilità che mi ha concesso di vivere grandi emozioni, di poterle condividere con colleghi sani e puri in un ambiente sereno e protetto. A lei devo l'onore, che ho ricevuto, di aver potuto servire la mia Patria e aver cercato, nel mio piccolo, di esaltarne e diffonderne i valori. L'Aeronautica mi ha permesso di viaggiare, di conoscere il mondo, di scoprirne i meccanismi più reconditi. Mi ha rivelato che spesso le problematiche più complesse sono di facile risoluzione se si hanno metodo e regole precise, mentre quelle più semplici spesso possono richiedere parecchio tempo ed energie se giungono inaspettate. Mi ha fatto comprendere che il lavoro e la fatica dell 'uomo sono un gradevole piacere se vengono fatti con il cuore e per un nobile ideale.
Ora che sono entrato nel mondo civile, sono divenuto anch'io spettatore, anch'io ora elogio quel gruppo e quell'istituzione, scrivo talvolta due righe come queste, sono spesso nei campi tra la gente con il naso all'insù in cerca di emozioni e appagamento che puntualmente ritrovo. Riesco ora a comprendere, ancora di più, quanto voi tutti, vicini e lontani, per lettera o per parola, o più semplicemente con un mero sorriso avete cercato di trasmettermi e comunicarmi negli anni trascorsi insieme.

Un affettuoso abbraccio e Buon Anno!

Maurizio De Rinaldis