13 Giugnoe 2008
    Visita alla base della PAN di Rivolto



Abbiamo avuto la possibilità nella giornata del 13 giugno di essere ospiti della base di Rivolto; trattasi della vera e propria "tana" della Pattuglia Acrobatica Nazionale le "Frecce Tricolori".

Accolti all'ingresso, di primo mattino, dai responsabili siamo stati dagli stessi portati immediatamente a bordo pista per assistere alla sessione di allenamento programmata per la mattinata.

Intorno a noi il perfetto silenzio è stato rotto dal sibilo dei motori dei MB339 che ad uno ad uno venivano accesi. Raggiunte le condizioni ottimali per il decollo, ecco sfrecciare i velivoli in decollo in un alternarsi di scelte che prediligevano ora lo sfiorare la pista sino al suo termine, ora l'improvviso impennarsi verso il cielo. Un cielo plumbeo che minacciando pioggia permetteva comunque l'effettuazione di tutte le manovre acrobatiche preordinate: tutto il programma più qualche ripetizione di grande effetto.

Va detto che poter seguire una rappresentazione completa della Pattuglia Acrobatica Nazionale in completa tranquillità come è capitato a noi è un privilegio che pochi possono aver goduto.

I velivoli ci passavano così vicino che sembrava proprio che volessero aumentare in noi l'emozione e la soddisfazione; sentimenti questi, che si sono completati assistendo a tutta la sequela di atterraggi perfetti e sincronizzati.

Abbiamo poi raggiunto un hangar dove di aspettava, è veramente doveroso dirlo, un MB339 nella sua splendida livrea. Al suo cospetto il luogotenente Giancarlo Provedel ci ha informati su tutti gli argomenti e gli studi che ruotano attorno alla realtà del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico. Trattasi di un mondo, vista però la vastità e la varietà dei temi toccati, sarebbe meglio dire di un firmamento di capacità e di corresponsabilità mirate all'ottenimento di uno splendido risultato quale è quello della Pattuglia Acrobatica Nazionale che molti ci invidiano.

Il saluto del comandante magg. Tammaro ha segnato la fine ufficiale della visita, e così ci siamo lasciati alle spalle i momenti di sogno che da tempo avevamo rincorso.

Testo di Eligio Burul Simat - foto di Lanfranco Fornari